ABBRACCIO IMMORTALE by Cate Tiernan

ABBRACCIO IMMORTALE by Cate Tiernan

autore:Cate Tiernan
La lingua: ita
Format: epub
editore: [eBL 046 by eBL]
pubblicato: 2011-11-20T16:00:00+00:00


Cover

Capitolo Sedici

Continuai a correre.

Corsi attraverso il boschetto in cui Reyn mi aveva baciata appena la settimana prima. L’aria fredda mi bruciava i polmoni e mi faceva lacrimare gli occhi. Avevo sperato di riscaldarmi correndo, invece stavo già tremando per il freddo, per l’emozione o per la paura.

Rami sottili mi sferzavano il viso e le braccia. La neve scricchiolava sotto i miei piedi e attutiva i miei passi. Mi ricordai d’un tratto del sogno terribile su Incy, il sogno in cui mi ero riscaldata le mani su un fuoco fatto dei miei amici. Con una spalla urtai violentemente contro un albero e mi diressi a capofitto fuori dal bosco. Mi trovavo alle spalle della fattoria, in un pascolo che non usava nessuno. Corsi a lungo, rasente la staccionata, finché ogni respiro diventò una scheggia di ghiaccio conficcata in gola. Del sudore freddo mi si era ghiacciato sulla fronte; i polmoni sembravano dei mantici perché non correvo mai ed ero completamente fuori forma.

Barcollai fino a rallentare, poi finalmente mi fermai, incapace di procedere. Ero spaventata e in preda al panico. Ero fuori da sola, di notte. Con vergogna mi resi conto che una piccola parte di me sperava che qualcuno seguisse le mie orme e venisse a cercarmi – ma poi sarebbe stato peggio perché sarei dovuta ritornare. Di nuovo. Avrei dovuto affrontare ciò che di terribile mi stava aspettando nel Paese della Realtà, qualunque cosa fosse.

Scoppiai a piangere.

Appena due settimane prima avevo intravisto un barlume di speranza filtrare da una leggera incrinatura nell’asfalto nero della mia anima. Ero riuscita a stilare un elenco delle cose positive che stavo facendo. Avevo visto dei progressi – li avevo visti davvero. Cos’era successo? Sembrava che tutto si fosse rovinato: il tempo trascorso a River’s Edge, i miei rapporti con tutti, la mia magia, le cose imparate. Avevo affrontato così tante situazioni – la mia eredità, il mio passato, il mio vuoto. Le avevo affrontate, e per cosa? Stavo peggio di quando ero arrivata, perché adesso mi rendevo davvero conto di quanto fosse grave la mia situazione.

Cosa c’era in me che non andava?

Mi lasciai cadere sull’erba ghiacciata, che si accartocciò rigidamente sotto il mio peso. Purtroppo non sarei morta. Sarei andata in ipotermia e sarei svenuta, tutto qui. Battei le palpebre, stanca, sentendo le lacrime fredde come il ghiaccio contro le ciglia. Proprio come a Londra, ero arrivata a un punto in cui non ero in grado di affrontare il dolore.

Piansi fino a che non mi fecero male le costole e non diedi quasi di stomaco. L’erba mi graffiava il viso, già irritato dai rami nel bosco, e le lacrime salate facevano bruciare i graffi.

Chiusi gli occhi. Forse mi sarei svegliata, mi sarei ritrovata di nuovo a Tahiti, avrei scoperto che si era trattato solo di un brutto sogno. Ero Sea Caraway, a Tahiti. Incy era Sky Benolto. Creavo oggetti con le conchiglie e li vendevo ai negozi del posto. Era stato negli anni Settanta. Dopo che ero stata Hope Rinaldi, negli anni Sessanta. Prima di diventare Nastasya Crowe, negli anni Ottanta.



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